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Oceanografia Fisica

Il Gruppo di Oceanografia Fisica comprende attualmente 20 persone tra ricercatori, tecnologi, tecnici e assegnisti di ricerca.

Attività sulla rompighiaccio Laura Bassi
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Attraverso un approccio oceanografico sperimentale il gruppo studia le aree del Mediterraneo, dell’Adriatico, del Mar Nero e delle zone polari. L'osservazione e l'analisi dei principali processi dinamici, associati alle variazioni dei parametri fisici e biogeochimici su varie scale temporali, avviene utilizzando metodi di misura tradizionali (campagne oceanografiche) e innovativi (telerilevamento, piattaforme lagrangiane ed euleriane).

L'obiettivo del gruppo è di migliorare le conoscenze sui processi fisici dell’ambiente marino, attraverso approcci tradizionali (campagne oceanografiche, uso di piattaforme di misura euleriane) e l’utilizzo di sistemi autonomi di misura (glider, drifter, float), contribuendo alla produzione, diffusione e divulgazione della conoscenza scientifica legata al mare. Le attività di ricerca includono l’osservazione e l’analisi dei principali processi dinamici marini, sia nelle acque profonde che nella zona costiera. L’acquisizione dati a lungo termine viene effettuata sia a scala di bacino (Mediterraneo ed Oceano Meridionale) che in aree cruciali, quali l’Adriatico meridionale, l’Artico (Svalbard e stretto di Fram) e l’Antartide (Mare di Ross). Le attività di ricerca svolte dal gruppo sono in linea con le finalità della Decade of Ocean Science for Sustainable Development (2021-2030) promossa dalle Nazioni Unite e sostenuta dall’European Marine Board e da JPI Oceans. 

 

Le principali tematiche scientifiche studiate sono:

  • le correnti marine superficiali ad alta risoluzione spazio-temporale, nel Golfo di Trieste e nel Canale di Sicilia (Capo Granitola) attraverso l’utilizzo di radar costieri;
  • la circolazione e la distribuzione delle masse d’acqua attraverso l’uso di  strumenti autonomi e piattaforme euleriane;
  • la variabilità pluriennale e decennale della circolazione termoalina (inclusi processi a sub-mesoscala), i trend climatici e la loro influenza sui processi biologici e biogeochimici; 
  • processi di formazione di acqua densa, fondamentali per l’apporto di ossigeno nelle acque profonde dell’oceano e per il mantenimento della sua stessa dinamica profonda;
  • migrazione verticale dello zooplankton attraverso  dati acquisiti  da piattaforme euleriane;
  • risposta climatica delle regioni polari analizzando le interazioni ghiaccio-mare per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici e della pressione antropica.

Il gruppo gestisce il sito osservativo dell’Adriatico meridionale SAILOR (South Adriatic Interdisciplinary Laboratory for Oceanographic Research), situato in una delle aree chiave per gli studi climatici nel Mediterraneo, dove le misure effettuate da piattaforme tradizionali (siti fissi e campagne di misure oceanografiche) vengono combinate con quelle ottenute dagli strumenti autonomi (float e glider) creando un sistema di osservazione integrato multipiattaforma in tempo reale. L’osservatorio “EMSO-ERIC Southern Adriatic Regional Facility”, gestito in collaborazione con il CNR-ISP e posizionato nell’area della fossa sud Adriatica, contribuisce con misure fisse a lungo termine al sito osservativo SAILOR. 

Nell’area Mediterranea,  il gruppo si avvale della rete MedARGO (la componente mediterranea di EURO-ARGO), della raccolta e distribuzione di dati drifter (contribuendo al Global Drifter Program), della stazione Glider e dell’osservatorio SAILOR nell’Adriatico Meridionale . 

Nell’area Artica, il gruppo gestisce siti osservativi marini e partecipa a continue campagne di misura in collaborazione con altri Enti nazionali e internazionali,  partecipa dal 2018 al Arctic ROOS (Arctic Regional Ocean Observing System) e dal 2020 alla Task Force internazionale per formulazione del Regional Arctic Ocean Decade Action Plan per la United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development. Le piattaforme euleriane nello Stretto di Fram, a ovest delle Isole Svalbard, operative dal 2014 in collaborazione con il CNR, sono diventate parte del sistema osservativo marino SIOS (Svalbard Integrated Arctic Observing System).

Nell’area Antartica, il gruppo contribuisce alla raccolta e analisi dati nel Mare di Ross e lungo il margine Antartico, partecipando a vari progetti di ricerca (PNRA e internazionali) che prevedono l’acquisizione di nuovi dati tramite campagne con navi da ricerca, osservatori marini e sistemi autonomi come Argo float e glider

Il gruppo contribuisce alle infrastrutture della sezione di oceanografia con le piattaforme di misura quali la rete osservativa Radar Costieri (GOT, Capo Granitola), il Southern Adriatic Observatory (SAILOR),  la Stazione Glider, e sistemi osservativi polari. Inoltre, il gruppo gestisce l’infrastruttura ARGO-Italy, parte integrante di Euro-Argo ERIC e l’infrastruttura regionale Southern Adriatic, uno dei nodi della rete osservativa europea EMSO-ERIC e parte dell’infrastruttura ICOS-ERIC. 

Il gruppo fornisce supporto anche ad attività di servizio e monitoraggio ambientale.

strumenti oceanografia fisica
rosette
glider
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Oceanografia-fisica-in-artico

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